Come (non) affrontare i cambiamenti
- Chiara Faustino
- 29 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 6 giu 2020
Una freccia può essere lanciata solo se tesa all'indietro.
Quando la vita sembra portarci a fare passi indietro, significa che ci sta "lanciando" verso qualcosa di migliore, ma più lontano dalla nostra ottica attuale. Per questo si percepiscono gli obiettivi come una sorta di miraggio, non ben focalizzati. Ma allora come può la persona proiettarsi in una realtà così distante, mentre vive nell'incerto?
Il tema del cambiamento/crisi è quanto mai attuale, in un periodo in cui i nostri punti fermi vengono messi in discussione e alla prova. Basti pensare alle vecchie abitudini pre-covid, per poi arrivare alle sfere del lavoro, della vita sociale e relazionale. La domanda allora sorge spontanea: si possono seguire delle linee guida per gestire al meglio questi cambiamenti?
Come psicologa rispondo di no, seguire qualcosa di "preconfezionato" non rientra nei miei metodi. Preferisco rovesciare la medaglia e descrivere ciò che può portare al fallimento, in un'ottica strategica (Watzlawick, 1983).
1) Sforzarsi di essere positivi non servirà a nulla, anzi sarà come cercare di mettere un gatto inquieto dentro ad un sacco per calmarlo: rischiate di esasperare ciò che già è problematico.
2) In momenti di crisi ci si trova ad essere in mezzo al mare aperto senza coordinate, ma se hai fretta piuttosto vai piano. Altrimenti ci si perde prendendo strade a caso, sull'onda dell'urgenza. Sarà poi ancora più difficile ritrovare la rotta giusta.
3) Prestare troppa attenzione ai momenti "no" allarma la nostra mente, li fa percepire come "pericolosi" anche quando rientrano in un regolare processo di cambiamento. Il cambiamento prevede una buona dose di sofferenza, come una medicina amara che presa ogni giorno ci porterà poi alla guarigione.
4) Evitate di voler raggiungere l'obiettivo finale subito, piuttosto scomponete il percorso in tanti piccoli sotto-obiettivi che vi accompagneranno ogni giorno. Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di generare un uragano dall'altra parte del mondo.
5) Farsi troppe domande sul futuro non porterà a risposte certe: tentare di rispondere in maniera definitiva alimenterà la vostra incertezza ancora di più.
Se vi riconoscete in questi comportamenti bene, la strada è quella sbagliata! Esistono tuttavia strategie specifiche per evitare di intrappolarsi. La prima è proprio quella di tenere a mente che agendo come nei 5 punti la situazione peggiorerà! Spero quindi di aver trasmesso una buona dose di sana paura verso ciò che ci blocca.
BIBLIOGRAFIA:
Nardone G., Watzlawick P., L'arte del cambiamento, Milano, Ponte alle grazie (1990)
Nardone G., Psicotrappole, Milano, Ponte alle Grazie, (2013)
Watzlawick P., Istruzioni per rendersi infelici, Milano, Feltrinelli, (1983)



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